Le scimmie, si sa, sono l’attrazione principale di Gibilterra dal punto di vista turistico. Queste bertucce, che solitamente si trovano in Nord Africa, sono presenti sulla Rocca già dai primi giorni della guarnigione britannica (quando si pensa che siano state importate). Molte leggende sono nate intorno a loro, una di esse racconta che abbiano viaggiato dal loro paese natale fino a qui grazie a un tunnel che parte dalla grotta di Saint Michael e scende sotto lo stretto di Gibilterra.
Un’altra leggenda, invece, sostiene che se le scimmie dovessero sparire anche gli inglesi lasceranno Gibilterra. Durante la Seconda Guerra Mondiale alcune cause naturali avevano diminuito di molto il numero delle bertucce. Winston Churchill, però, mostrò un grande interesse per queste scimmie e così decise di ripopolare il gruppo importandone altre dal Marocco.
Ad oggi esiste il branco di scimmie residente nella Tana e un altro che invece vive allo stato brado lungo i pendii della Rocca. Il Governo di Gibilterra non ha intenzione di ridurre l’esperienza machachi, ma alcuni esperti hanno avvertito che un’interazione a lungo con gli umani è dannosa per loro.
Il Governo di Gibilterra tiene molto al fatto che questi animali siano liberi di circolare, in uno stato semo-selvaggio. Allo stesso tempo, però, avverte le persone di non avvicinarsi troppo in quanto potrebbero non essere sempre molto docili. E’ sufficiente mantenere una distanza di sicurezza, non urlare o fare movimenti bruschi.
Avvertenza: le Bertucce associano le borse al cibo, dunque siate vigili! Soprattutto evitate di portarvi patatine, sono un cibo di cui vanno ghiotte e sarebbero disposte ad assalirvi in gruppo per averle.